domenica 13 marzo 2016

Tradizioni romene tramandate dagli allievi degli Istituti Comprensivi “Corrado Melone” di Ladispoli e Civitavecchia 2
(Rǎzvan Hendea, 3°A-IC “C. Melone, Roşu Larisa, 1°A- IC Civitavecchia 2)

Nella tradizione romena, marzo è il mese dei buoni pensieri perciò a tutti i cari si regala il marzolino – simbolo di rinascita.
 În traditia româneascǎ, martie e luna gândurilor bune deci tuturor celor dragi se dǎruieste mǎrţişorul – simbolul renaşterii.

Il primo marzo è molto atteso in Romania perché da l’opportunità di mostrare la generosità, il rispetto e anche il desiderio di approfondire altre conoscenze, perciò si regala il piccolo simbolo della primavera, mǎrţişorul -il marzolino, ai compagni, amici, colleghi di ogni età e genere.
Mercoledì, 2 marzo e giovedì, 3 marzo, gli allievi del corso di lingua, cultura e civiltà romena di Ladispoli e Civitavecchia hanno presentato e festeggiato la primavera con le sue tradizioni romene. Studenti delle superiori hanno proposto ai più piccoli della Primaria e Infanzia la leggenda che sta alla base della festa del Primo marzo e hanno spiegato l’importanza della Giornata mondiale della donna, 8 marzo.

La leggenda del marzolino narra che:
A fost odatǎ ca niciodatǎ, o vreme când Soarele întruchipat într-un bǎiat chipes, obişnuia sǎ coboare pe pǎmânt pentru a dansa hora în sate. Un mare Dragon, rǎu si invidios l-a urmǎrit şi intr-o zi îl rǎpi şi îl închise in castelul sǎu.
Pǎsǎrile au încetat sǎ mai cânte, copiii nu mai râdeau şi nimeni nu avea curajul sǎ înfrunte (zmeul) Dragonul.
Într-una din zile un tânǎr curajos, a decis sǎ caute castelul, sǎ înfrunte Dragonul si sǎ elibereze Soarele.
Cǎlǎtori timp de trei anotimpuri: vara, toamna şi iarna. Spre sfârşitul lunii februarie tânǎrul gǎsi castelul. Dupa câteva zile de lupte Dragonul fu învins. Fǎrǎ puteri şi rǎnit tânǎrul eliberǎ soarele. Reuşi sǎ facǎ fericiţi pe toţi cei care şi-au pus speranţele in el.
Natura a reînviat, oamenii au inceput sa zambeasca. Numai tânǎrul nu a putut sǎ vadǎ primǎvara venind. Sângele curgea din rǎnile lui pe zǎpadǎ.
In timp ce zǎpada se topea, flori albe numite ghiocei, mesageri ai primǎverii rǎsǎreau.
Tânǎrul a murit fericit cǎ viaţa sa a servit unui scop nobil.
De atunci in fiecare an purtǎm la începutul lunii martie simbolul numit mǎrţişor format din şnurul împletit din culoarea roşie ca sângele bravului tânǎr şi dragostea lui pentru oameni şi alb ca zǎpada care se topeşte, ca puritatea şi sǎnǎtatea ghiocelului.

C’era una volta, un tempo in cui il Sole trasformato in un bel ragazzo, aveva l’abitudine di scendere sulla terra per ballare nei paesi i balli tradizionali.
Un grande Drago, cattivo e invidioso lo inseguì e un giorno lo catturò e lo chiuse nel suo castello.
Gli uccelli smisero di cantare, i bambini non ridevano più e nessuno aveva il coraggio di affrontare il Drago.
Un giorno, un giovane coraggioso, decise di cercare il castello, di affrontare il Drago per liberare il Sole. Viaggiò tre stagioni: l’estate, l’autunno,  e l’inverno. Verso la fine di febbraio trovò il castello del Drago, e dopo giorni e giorni in cui combatterono il dragone fu sconfitto. Senza forze e ferito il giovane liberò il sole. Riuscì a far felici tutti coloro che hanno creduto in lui.
La Natura ha ripreso vita, gli uomini cominciarono a sorridere. Solo il giovane non riuscì a vedere l’arrivo della primavera. Il suo sangue colò sulla neve.
Mentre la neve si scioglieva, i fiori bianchi chiamati bucaneve, messaggeri della primavera, spuntavano. Il giovane mori felice perchè la sua vita è servita a uno scopo nobile.
Da allora ognuno anno indossiamo all’inizio di marzo il simbolo chiamato marzolino, un cordoncino intrecciato dal colore rosso come il sangue del bravo giovane e il suo amore per gli uomini e il bianco il colore della neve che si scioglie e che significa la purezza e la salute  del piccolo bucaneve.

           I bambini hanno recitato le poesie della letteratura romena dedicate al marzolino e alla primavera.
          Con un materiale proiettato alla LIM i studenti delle superiori di primo grado hanno evidenziato le origini della festa dell'8 marzo che risalgono al 1908. Nei primi giorni di marzo, a New York, le operaie dell'industria tessile Cotton avevano dato inizio ad una serie di proteste contro le inumane condizioni in cui erano costrette a lavorare. L'8 marzo il proprietario, Mr. Johnson, temendo azioni di sciopero e altre manifestazioni, bloccò le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme.
         Questo triste fatto diede il via, negli anni immediatamente successivi, ad una serie di celebrazioni che, nei primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.
Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, proprio in ricordo della tragedia in quella fabbrica americana.
         La scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo è stata fatta in Italia, esattamente nel 1946.
L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.
Alle donne romane piacquero quei fiori gialli dal profumo particolare, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo.
         Tra le personalità femminili della Romania di ieri e di oggi i ragazzi hanno ricordato:
Sarmiza Bilcescu – prima donna nel mondo dottore nel diritto, nata il 25.04.1867 si è iscritta all’Università di Diritto a Parigi. Sarmiza Bilcescu elaborò una teoria del femminismo.
Ana Aslan –l’inventatrice della Gerontologia, è nata nell’anno 1897 a Braila. Nel 1951 divenne la prima direttrice dell’Università di Gerontologia del mondo. Elaborò Gerovital H3 una medicina contro l’invecchiamento e sulle sue malattie. Un altra marca di Ana Aslan e Aslavital. Una medicina che portarono un profitto di 17 milioni di dollari all anno.
Florica Bagdasar –medico specialista nella psicologia del bambino con disabilità. Elaborò il primo Abbecedario- il libro per tutti i bimbi.
Smaranda Gheorghiu, prima donna esploratrice al Polo Nord nel1902.
Sofia Ionescu, prima donna neurochirurgo nel mondo,  nata in 1920 a Falticeni- Suceava. Nel 1944 è la prima donna che opera chirurgicamente sul cervello
Alexandra Nechita, pittrice, nata il 27agosto 1985 a Vaslui. A 8 anni realizza la sua prima esposizione. Nominata “il bimbo meraviglioso” realizza a solo 12 anni esposizioni in SUA, Nova Zelanda, Australia, Giappone.
Angela Gheorghiu – cantante lirica
Nadia Comǎneci – la più conosciuta romena nel mondo. La ginnasta che ha ottenuto il primo 10 ai Giochi Olimpici Mondiali nel 1975.
        In Romania l’otto marzo si festeggia la donna mamma e nonna perciò anche noi, lontani dal paese dedichiamo i momenti di riconoscenza e amore con le canzoni e poesie in romeno e italiano.
Ringraziamo le nostre mamme che si occupano di noi e che fanno sacrifici lavorando in un paese lontano dal loro paese di provenienza. Con il cuore, noi allievi delle Scuole Giovanni Falcone, C. Melone di Ladispoli e F. Flavioni di Civitavecchia abbiamo dedicato momenti di poesie alle nostre mamme e anche a quelle italiane. 
         Auguri a tutte le donne! La mulţi ani tuturor femeilor!
        Concludiamo con i versi di Madre Teresa di Calcutta:

Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe, 
i capelli diventano bianchi, 
i giorni si trasformano in anni …. 
Però ciò che è importante non cambia; 
la tua forza
e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo. 
Non vivere di foto ingiallite …
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni. 
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto. 
Quando a causa degli anni non potrai correre,
 cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però  non trattenerti  mai!!!

Femeie
Ai mereu în vedere cǎ pielea face riduri,
cǎ firele de pǎr devin albe,
cǎ zilele se transformǎ in ani…
Dar ce este important nu se schimbǎ,
forţa ta
şi convingerile tale nu au vârstǎ.
Sufletul tǎu este colantul din oricare pânzǎ de paianjen.
În spatele fiecǎrei linii de sosire este o altǎ linie de Start.
În spatele fiecǎrui succes este o alta deziluzie.
Pânǎ când eşti vie simte-te vie!
Dacǎ iţi lipseşte ce fǎceai întoarce-te si fǎ-o iar.
Nu trǎi din fotografii îngǎlbenite…
Insistǎ chiar dacǎ toţi se aşteaptǎ ca tu sǎ abandonezi.
Nu lǎsa sǎ rugineascǎ fierul care este în tine.
Fǎ in modul cǎ in loc sǎ fii compǎtimitǎ
sǎ îţi poarte respect.
Când din cauza anilor nu vei mai putea fugi,
mergi repede.
Când nu vei putea merge repede, mergi.
Când nu vei putea merge, ia bastonul.
Insǎ nu te abţine niciodatǎ!


Marzolino – realizzato dalla 3°B, Sc. P. Fumaroli
Martisor realizat de elevii din clasa a IV-a B, Scoala "P. Fumaroli", Ladispoli



Allievi LCCR di Ladispoli/Elevii LCCR din Ladispoli


Elevii LCCR din Civitavecchia

venerdì 19 febbraio 2016



  




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Il Messaggero del 3 ottobre 2015
Ladispoli Genitori in rivolta no al corso di romeno a scuola