Tradizioni
romene tramandate dagli allievi degli Istituti Comprensivi “Corrado Melone” di
Ladispoli e Civitavecchia 2
(Rǎzvan
Hendea, 3°A-IC “C. Melone, Roşu Larisa, 1°A- IC Civitavecchia 2)
Nella
tradizione romena, marzo è il mese dei buoni pensieri perciò a tutti i cari si
regala il marzolino – simbolo di rinascita.
În
traditia româneascǎ, martie e luna gândurilor bune deci tuturor celor dragi se
dǎruieste mǎrţişorul – simbolul renaşterii.
Il primo marzo è molto atteso in Romania perché da
l’opportunità di mostrare la generosità, il rispetto e anche il desiderio di
approfondire altre conoscenze, perciò si regala il piccolo simbolo della
primavera, mǎrţişorul -il marzolino, ai compagni, amici, colleghi di ogni età e
genere.
Mercoledì,
2 marzo e giovedì, 3 marzo, gli allievi del corso di lingua, cultura e civiltà
romena di Ladispoli e Civitavecchia hanno presentato e festeggiato la primavera
con le sue tradizioni romene. Studenti delle superiori hanno proposto ai più
piccoli della Primaria e Infanzia la leggenda che sta alla base della festa del
Primo marzo e hanno spiegato l’importanza della Giornata mondiale della donna,
8 marzo.
La leggenda del
marzolino
narra che:
A fost odatǎ ca niciodatǎ, o vreme când Soarele
întruchipat într-un bǎiat chipes, obişnuia sǎ coboare pe pǎmânt pentru a dansa
hora în sate. Un mare Dragon, rǎu si invidios l-a urmǎrit şi intr-o zi îl rǎpi
şi îl închise in castelul sǎu.
Pǎsǎrile au încetat sǎ mai cânte, copiii nu mai
râdeau şi nimeni nu avea curajul sǎ înfrunte (zmeul) Dragonul.
Într-una din zile un tânǎr curajos, a decis sǎ caute
castelul, sǎ înfrunte Dragonul si sǎ elibereze Soarele.
Cǎlǎtori timp de trei anotimpuri: vara, toamna şi
iarna. Spre sfârşitul lunii februarie tânǎrul gǎsi castelul. Dupa câteva zile
de lupte Dragonul fu învins. Fǎrǎ puteri
şi rǎnit tânǎrul eliberǎ soarele. Reuşi sǎ facǎ fericiţi pe toţi cei care şi-au
pus speranţele in el.
Natura a reînviat, oamenii au inceput sa zambeasca.
Numai tânǎrul nu a putut sǎ vadǎ primǎvara venind. Sângele curgea din rǎnile
lui pe zǎpadǎ.
In timp ce zǎpada se topea, flori albe numite
ghiocei, mesageri ai primǎverii rǎsǎreau.
Tânǎrul a murit fericit cǎ viaţa sa a servit unui
scop nobil.
De atunci in fiecare an purtǎm la începutul lunii
martie simbolul numit mǎrţişor format din şnurul împletit din culoarea roşie ca
sângele bravului tânǎr şi dragostea lui pentru oameni şi alb ca zǎpada care se
topeşte, ca puritatea şi sǎnǎtatea ghiocelului.
C’era una volta, un tempo in cui il Sole trasformato
in un bel ragazzo, aveva l’abitudine di scendere sulla terra per ballare nei
paesi i balli tradizionali.
Un grande Drago, cattivo e invidioso lo inseguì e un
giorno lo catturò e lo chiuse nel suo castello.
Gli uccelli smisero di cantare, i bambini non
ridevano più e nessuno aveva il coraggio di affrontare il Drago.
Un giorno, un giovane coraggioso, decise di cercare
il castello, di affrontare il Drago per liberare il Sole. Viaggiò tre stagioni: l’estate, l’autunno, e l’inverno. Verso la fine di febbraio trovò
il castello del Drago, e dopo giorni e giorni in cui combatterono il dragone fu
sconfitto. Senza forze e ferito
il giovane liberò il sole. Riuscì a far felici tutti coloro che hanno creduto
in lui.
La Natura ha ripreso vita, gli uomini cominciarono a
sorridere. Solo il giovane non riuscì a vedere l’arrivo della primavera. Il suo
sangue colò sulla neve.
Mentre la neve si scioglieva, i fiori bianchi
chiamati bucaneve, messaggeri della primavera, spuntavano. Il giovane mori
felice perchè la sua vita è servita a uno scopo nobile.
Da allora ognuno anno indossiamo all’inizio di marzo
il simbolo chiamato marzolino, un cordoncino intrecciato dal colore rosso come
il sangue del bravo giovane e il suo amore per gli uomini e il bianco il colore
della neve che si scioglie e che significa la purezza e la salute del piccolo bucaneve.
I
bambini hanno recitato le poesie della letteratura romena dedicate al marzolino
e alla primavera.
Con
un materiale proiettato alla LIM i studenti delle superiori di primo grado
hanno evidenziato le origini della festa dell'8 marzo che risalgono al
1908. Nei primi giorni di marzo, a New York, le operaie dell'industria tessile
Cotton avevano dato inizio ad una serie di proteste contro le inumane condizioni
in cui erano costrette a lavorare. L'8 marzo il proprietario, Mr. Johnson,
temendo azioni di sciopero e altre manifestazioni, bloccò le porte della
fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Nello stabilimento scoppiò un
incendio e le 129 operaie prigioniere all'interno morirono arse dalle fiamme.
Questo triste fatto diede il via, negli anni immediatamente successivi, ad una serie di celebrazioni che, nei primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.
Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, proprio in ricordo della tragedia in quella fabbrica americana.
Questo triste fatto diede il via, negli anni immediatamente successivi, ad una serie di celebrazioni che, nei primi tempi, erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo dell’orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.
Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, proprio in ricordo della tragedia in quella fabbrica americana.
La
scelta della mimosa come simbolo dell’8 marzo è stata fatta in Italia,
esattamente nel 1946.
L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.
Alle donne romane piacquero quei fiori gialli dal profumo particolare, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo.
L’UDI (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare questa Giornata femminile.
Alle donne romane piacquero quei fiori gialli dal profumo particolare, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo.
Tra le personalità femminili della
Romania di ieri e di oggi i ragazzi hanno ricordato:
Sarmiza
Bilcescu – prima donna nel mondo dottore nel diritto, nata
il 25.04.1867 si è iscritta all’Università di Diritto a Parigi. Sarmiza
Bilcescu elaborò una teoria del femminismo.
Ana
Aslan –l’inventatrice della Gerontologia, è nata
nell’anno 1897 a Braila. Nel 1951 divenne la prima direttrice dell’Università
di Gerontologia del mondo. Elaborò Gerovital H3 una medicina contro
l’invecchiamento e sulle sue malattie. Un altra marca di Ana Aslan e Aslavital.
Una medicina che portarono un profitto di 17 milioni di dollari all anno.
Florica
Bagdasar –medico specialista nella psicologia del bambino
con disabilità. Elaborò il primo Abbecedario- il libro per tutti i bimbi.
Smaranda
Gheorghiu, prima donna esploratrice al Polo Nord nel1902.
Sofia Ionescu, prima donna neurochirurgo nel
mondo, nata in 1920 a Falticeni-
Suceava. Nel 1944 è la prima donna che opera chirurgicamente sul cervello
Alexandra
Nechita, pittrice, nata il 27agosto 1985 a Vaslui. A 8
anni realizza la sua prima esposizione. Nominata “il bimbo meraviglioso”
realizza a solo 12 anni esposizioni in SUA, Nova Zelanda, Australia, Giappone.
Angela
Gheorghiu – cantante lirica
Nadia
Comǎneci – la più conosciuta romena nel mondo. La ginnasta
che ha ottenuto il primo 10 ai Giochi Olimpici Mondiali nel 1975.
In
Romania l’otto marzo si festeggia la donna mamma e nonna perciò anche noi,
lontani dal paese dedichiamo i momenti di riconoscenza e amore con le canzoni e
poesie in romeno e italiano.
Ringraziamo le
nostre mamme che si occupano di noi e che fanno sacrifici lavorando in un paese
lontano dal loro paese di provenienza. Con il cuore, noi allievi delle Scuole
Giovanni Falcone, C. Melone di Ladispoli e F. Flavioni di Civitavecchia abbiamo
dedicato momenti di poesie alle nostre mamme e anche a quelle italiane.
Auguri
a tutte le donne! La mulţi ani tuturor femeilor!
Concludiamo con i versi di Madre Teresa
di Calcutta:
Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le
rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni ….
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza
e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è a colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di
partenza.
Dietro ogni successo c’è un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite …
insisti anche se tutti si aspettano che
abbandoni.
Non lasciare che si arrugginisca il ferro che c’è in
te.
Fai in modo che invece che compassione,
ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni non potrai correre,
cammina
veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!!!
Femeie
Ai mereu în vedere cǎ pielea face riduri,
cǎ firele de pǎr devin albe,
cǎ zilele se transformǎ in ani…
Dar ce este important nu se schimbǎ,
forţa ta
şi convingerile tale nu au vârstǎ.
Sufletul tǎu este colantul din oricare pânzǎ de
paianjen.
În spatele fiecǎrei linii de sosire este o altǎ
linie de Start.
În spatele fiecǎrui succes este o alta deziluzie.
Pânǎ când eşti vie simte-te vie!
Dacǎ iţi lipseşte ce fǎceai întoarce-te si fǎ-o iar.
Nu trǎi din fotografii îngǎlbenite…
Insistǎ chiar dacǎ toţi se aşteaptǎ ca tu sǎ
abandonezi.
Nu lǎsa sǎ rugineascǎ fierul care este în tine.
Fǎ in modul cǎ in loc sǎ fii compǎtimitǎ
sǎ îţi poarte respect.
Când din cauza anilor nu vei mai putea fugi,
mergi repede.
Când nu vei putea merge repede, mergi.
Când nu vei putea merge, ia bastonul.
Insǎ nu te abţine niciodatǎ!
Marzolino
– realizzato dalla 3°B, Sc. P. Fumaroli
Martisor realizat de elevii din clasa a IV-a B, Scoala "P. Fumaroli", Ladispoli
Allievi
LCCR di Ladispoli/Elevii LCCR din Ladispoli
Elevii LCCR din Civitavecchia
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